Al Direttore della testata giornalistica
Gentile Direttore,
siamo un comitato di cittadini che ha deciso di presentare tre progetti di legge popolati indirizzati alle Regioni, ma stiamo già raccogliendo le firme in Veneto.
Con la presente Le chiediamo gentilmente di ottenere una intervista per pubblicizzare l’iniziativa al fine di invitare la gente a sottoscrivere i tre progetti di legge popolare, sia nei Comuni, si, e questo è un nostro primato, tramite la nostra piattaforma online che permette la firma secondo il regolamento eIdas e secondo il Codice della Amministrazione Digitale .
Ci siamo definiti Comitato Diritti Umani, Economici e Sociali perché la nostra proposta tocca appunto questi diritti.
La “Triade della libertà” è costituita da 3 proposte popolari di legge che verranno presentati degli elettori nelle regioni e nelle province autonome ma che sono già depositati in Veneto dove stiamo raccogliendo le firme.
I tre progetti di legge affrontano tematiche molto importanti che vanno dai diritti umani nel campo medico, ai diritti economici e sociali, a quelli della partecipazione democratica. Infatti ci troviamo in un momento molto delicato della storia nel quale apparentemente i sistemi di governo si stanno deteriorando verso la riduzione o soppressione di sempre più importanti fasce di diritti, fino a realizzare la modifica genetica degli esseri umani come fossero animali da allevamento industriale. Bambini geneticamente modificati sono già nati in Cina.
Contemporaneamente i sistemi finanziari globali, supportati dai poteri nazionali manipolati dai media, non stanno più funzionando nel senso di tutelare i risparmiatori ma evidentemente nel senso di tutelare i banchieri a danno dei popoli. Tutto questo avviene, in un momento in cui paradossalmente la tecnologia permetterebbe, al contrario, una molto più ampia partecipazione popolare al governo della cosa pubblica, e una progressiva liberazione dell’uomo dal lavoro e dalla malattia.
Se da una parte il Parlamento risulta sordo alle istanze popolari, è possibile invece chiedere a livello territoriale il rispetto di certi diritti, perché generalmente le Regioni prevedono nei loro Statuti tempi contingentati per la messa in discussione delle proposte popolari di legge, ed il rapporto con i cittadini è più diretto anche fisicamente. Per altro in tema di diritti umani e di banche a carattere regionale, per Costituzione sono proprio le Regioni che devono attuare la normativa dello Stato o ratificate dallo Stato, e sono le Regioni che sono chiamate o possono fare in modo modo che tali diritti ed opportunità diventino realtà.
Il primo progetto di legge denominato “Salute” chiede alle Regioni e alle Province autonome (attualmente alla Regione Veneto) di attuare e rendere effettivi diversi trattati internazionali già ratificati dallo Stato. Da una parte la Convenzione di Oviedo ed i protocolli aggiuntivi in tema di diritti umani nella medicina del Consiglio d’Europa, già ratificati e resi esecutivi dalla legge n. 145 del 2001, Convenzione e protocolli si afferma il diritto al rispetto dell’integrità fisica dell’individuo di fronte alle sperimentazioni scientifiche e istituzionali, del diritto al consenso informato che si deve poter dare ad ogni cura ed anche in fin di vita, insomma definiscono l’autodeterminazione del cittadino riguardo le scelte terapeutiche, oltre che tutelare gli embrioni dalla modifica genetica e l’uso delle cellule staminali e dei derivati del sangue. Senza queste Convenzione, che sono già legge ratificata dallo Stato e utilizzate a livello statale nelle Ordinanze del Ministero della Salute e dai Tribunali, verrebbe meno la tutela dell’uomo in medicina, materia che per Costituzione spetta alle regioni, che devono attuare interamente i disposti internazionali. Oltre alla Convenzione di Oviedo viene richiesta l’attuazione della Direttiva 2001/20/CE che tutela le persone sane, ed in particolare i bambini, dalle sperimentazioni abusive di farmaci, che potrà avvenire solo quando strettamente necessario e sotto controllo delle commissioni bioetiche.
Ecco la proposta di legge “Salute” come depositata in Veneto (clicca)
Il progetto di legge “Banche” prende atto di quanto successo negli ultimi 20 anni con il cosiddetto risiko bancario, che ha portato alla volatilizzazione di decine di miliardi prima contenuti nelle banche di Risparmio e di territorio trasformate progressivamente in “unioni” globalizzate o fagocitate fino a rendere oggi il credito una chimera proprio quando la BCE presta i soldi a tasso zero da anni.
Occorre prendere atto del fatto che se le banche non sono obbligate a reinvestire nel territorio i capitali depositati nei conti correnti ed i proventi della loro attività non vengono reinvestiti sul territorio che li produce, in concreto succede invece che esse investono nel sistema globale dove più conviene, si arricchiscono con la speculazione ed i derivati e quando non falliscono diventano oggetto di predazione internazionale. In conclusione i risparmi delle generazioni e dei territori finiscono reinvestiti dove più conviene alla banca, e non nella economia reale del territorio o dove c’è più necessità. Questo porta inevitabilmente a dissanguare l’economia locale a causa della mancanza di credito del tessuto produttivo locale. Ma c’è la soluzione a questo problema. Per la Costituzione italiana le Regioni hanno competenza sulle banche cosiddette “a carattere regionale”, ossia banche che hanno la maggior parte delle loro attività in una sola Regione, ed in essa hanno anche la direzione ed i proprietari. E’ un modello di banca che da decenni funziona bene nelle province autonome di Trento e Bolzano, che infatti hanno resistito ai crolli tutelando tutti i risparmiatori. Le Banche a Carattere regionale, come nel modello di Trento e Bolzano, vivono erogando mutui a tassi molto più bassi delle banche non regionali perché sono costrette a reinvestire nel territorio. La realtà taciuta è che sono queste banche “regionali” uno dei segreti del benessere delle Province di Trento e Bolzano in quanto li proteggono dalla predazione finanziaria internazionale e finanziano non solo l’economia, ma anche le famiglie, gli studenti e l’associazionismo. Va detto che il sistema sarà complementare all’attuale, lasciando al cittadino sempre la possibilità di rivolgersi ad una banca non regionale per propria scelta. Ma il cittadino saprà che, come quando si compra il pomodoro al supermercato si decide quale territorio li produrrà, così il cittadino potrà fare la scelta di rivolgersi alla banca che più gli sembrerà corretto.
Ecco la proposta di legge “Banche” come depositata in Veneto (clicca)
La proposta di legge popolare denominata “PEC” parte dall’intendo di rendere ufficializzata la raccolta telematica delle sottoscrizioni popolari attraverso la PEC (Posta Elettronica Certificata), in modo da agevolare futuri progetti di legge di iniziativa popolare e richieste di referendum, i quali non sono potranno essere presentati in maniera più agevole, ma sopratutto con una maggiore partecipazione democratica a causa del fatto che i cittadini non riescono a recarsi presso i comuni a firmare. Con il nuovo sistema i cittadini si faranno un po’ più propositori di legge . C’è da dire che questo strumento, come pure le firme elettroniche del regolamento eIdas, sono già parzialmente normati, e noi stessi li stiamo utilizzando, ma conviene espressamente prevederli per dare uno strumento chiaro anche agli addetti delle Regioni e per far in modo di liberare i Comuni da queste incombenze, ed è nostra intenzione arricchire questo testo durante la discussione in Aula per renderlo un vero strumento di “democrazia elettronica” come sancita dal Codice dell’Amministrazione Digitale.
Ecco la proposta di legge “PEC” come depositata in Veneto
Stiamo già raccogliendo le firme nei Comuni del Veneto ed online nel sito www.repubblica.info
Crediamo che già il fatto di aver dato il via alla prima sottoscrizione popolare realizzata ( a norma di legge) via internet, certamente primi in Italia e forse anche nella Unione Europea, meriti la Vostra attenzione, la invitiamo a contattare il nostro rappresentante e primo firmatario, Loris Palmerini, al 347 1416187.
In attesa di gentile riscontro
Cordiali Saluti
Francesca Senettin (una delle proponenti delle leggi)
Comitato diritti umani,economici e sociali. La Triade della LibertàvaiTelegram https://t.me/infotriade